PSICOLOGIA:
TRADER = IMPRENDITORE


 

Se dovessi fare un paragone credo che troverei molte assonanze tra
un imprenditore e chi si occupa di trading, a livello professionale
oppure per la gestione dei propri risparmi.

L'imprenditore deve gestire un'azienda in modo che i ricavi siano
maggiori ai costi e alla fine dell'anno possa conteggiare un utile
netto anziche' una perdita.
Non puo' evitare di pagare le bollette della Telecom e neanche quelle dell'Enel.
Alla fine di ogni mese si ritrova con un pacco di Ri.Ba da addebitare
in conto per onorare i fornitori.
I costi sono un fattore fisiologico, dipendenti proprio dalla stessa attivitą.

Le perdite nell'attivita' di trading sono come i costi per le aziende.
E' fondamentale che siano inferiori ai guadagni (i ricavi per le aziende)
in modo che alla fine del periodo analizzato si vada a contabilizzare un guadagno anziche' una perdita.
Qui pero' c'e' un problema: la maggior parte degli operatori non accetta di chiudere un'operazione senza il segno positivo.
Ci si impunta, si aspetta un attimino, a volte di comprano altri titoli mediando una posizione gia' in perdita MA non si vuole prendere in considerazione l'idea di uscire con una perdita.

Il mio consiglio: immaginate un conto economico virtuale, da una parte
le entrate dall'altra le uscite.
Troverete tutto piu' naturale.
Voglio anche ricordarvi che i migliori traders viventi (Sperandeo, Williams, Soros) sostengono che la maggior parte delle operazioni si conclude con una perdita.
E se anche loro non hanno scoperto la pietra filosofale .........

Franco Meglioli